Polemica in Comune sui "Funerali di Pinelli" al Museo del '900: "È un'opera mutilata"
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Polemiche sulla collocazione definitiva dei "Funerali dell'anarchico Pinelli" di Enrico Baj, presso il Museo del Novecento, a partire dal 20 febbraio, presso la galleria "Gesti e processi" recentemente riallestita. Se n'è parlato in consiglio comunale durante gli interventi liberi, lunedì 24 febbraio.
Ad aprire le danze Tommaso Gorini di Europa Verde, che ha annunciato un'interrogazione a Palazzo Marino sull'argomento: "Mi ha fatto male vedere com'è stata mutilata", ha detto: "Ero andato a vedere la mostra nella Sala delle Cariatidi, a Palazzo Reale, e una delle cose più forti era stata vedere quella finestra con le mani che comparivano: aveva l'effetto dell'incombenza del potere che ti seguiva per tutta la sala". E ancora: "Mutilare quel significato dell'opera è una cosa terribile".
Pronta la risposta di Luca Costamagna, del Partito democratico, presidente della commissione cultura, che non ci è andato "leggero" col collega ambientalista di maggioranza: "Sono offeso anche per i lavoratori del nostro Comune. Il consigliere Gorini ha parlato di mutilazione e questo mi dà lo spunto per ricordare la nuova commissione sul linguaggio d'odio. Ci sono persone che, in questi giorni, sono diventate esperte d'arte. Così la notizia, anziché essere che finalmente quest'opera torna esposta alla collettività dopo 20 anni, diventa 'un'opera mutilata'. Forse non si sa che il Comune (i suoi dirigenti e tecnici) ha condiviso questa scelta con la proprietà e con la vedova Baj".
"Non è un quadro in metrò"Ancora Costamagna: "L'esposizione c'è, prima non c'era. Ed è esattamente l'opposto che offuscare la memoria di Pinelli. Preserviamo la memoria e possibilmente informiamoci per diventare pionieri di una corretta informazione, nell'ambito della dialettica, con rispetto dei ruoli. Non stiamo appendendo un quadro in metropolitana".
milanotoday